Attualità
31 Agosto 2016
Tutto il vicinato di via Rambaldi contro la famiglia che da tempo terrorizza i residenti

Più di 800 ferraresi chiedono la liberazione del gatto Poirot

di Redazione | 2 min

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Lavori a Baura, protestano i residenti per i danni

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(foto dal gruppo Facebook)

(foto dal gruppo Facebook)

Più di 840 voci unite in unico coro: “Liberate il gatto Poirot!”. È una mobilitazione in continua ascesa quella che vede il vicinato di via Rambaldi schierato contro una famiglia della zona, che secondo numerose segnalazioni da mesi avrebbe rinchiuso un gatto in casa rendendosi protagonista di diversi atti di maltrattamento.

Una famiglia che, per la verità, da anni è oggetto di esposti e denunce da parte dei residenti, al punto che già nel 2011 il capofamiglia era stato condannato per aver sparato dei colpi di carabina su alcuni gatti randagi e in tempi più recenti suo figlio di 17 anni è stato accusato di aver ucciso dei conigli, per poi lasciarne i corpi senza vita sul prato di casa, e di aver addirittura cercato di terrorizzare i vicini gridando minacce di morte seguite da ‘Allah akbar’.

Insomma: i precedenti non mancano e tra il nucleo famigliare e i suoi vicini ormai i rapporti si tengono tramite avvocati. Da circa un mese, poi, si è aperta la questione del ‘rapimento’ del gatto Poirot, un randagio che veniva accudito ed era stato ormai letteralmente adottato dal vicinato, al punto che una signora gli aveva addirittura montato una cuccia nel proprio giardino. Secondo le denunce dei residenti, attorno alla metà di luglio l’animale è stato catturato e segregato dalla famiglia più detestata della zona, e da allora si sentono riecheggiare giorno e notte lungo la strada i suoi miagolii disperati. In queste settimane – sempre secondo le segnalazioni – il gatto è spesso affacciato alla finestra del secondo piano, senza possibilità di uscire.

Le conferme di quanto riferito dai residenti non mancano, al punto che sulla questione si sono attivate le principali associazioni animaliste come l’Enpa ed enti pubblici come l’Asl veterinaria, mentre i carabinieri di Ferrara due settimane fa si sono recati all’interno dell’abitazione per un sopralluogo, che potrebbe però avere a che fare con le altre denunce accumulate dalla famiglia. Nel frattempo il gruppo facebook “Liberate il gatto Poirot” è arrivato in poco più di un mese ad oltre 840 iscritti, che nelle ultime settimane hanno deciso di scrivere al sindaco Tiziano Tagliani per chiedere all’amministrazione di scendere direttamente in campo per il ‘salvataggio’ del gatto.

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